martedì 28 febbraio 2012

Le scatole della mente


Le idee sono degli oggetti della mente;quando pensiamo a qualcosa, non possiamo lasciarla vagare così nella mente, per non perderla dobbiamo immagazzinarla da qualche parte.
Per questo abbiamo bisogno di scatole, e per un fatto di comodità cerchiamo nella nostra mente la scatola che si adatti quanto più possibile al contenimento di una determinata idea.



Io non voglio limitarmi a usare solo scatole già esistenti, voglio imparare a costruire scatole nuove.


Creare modelli nuovi per vedere le cose da punti di vista differenti.


venerdì 24 febbraio 2012

Fare, non fare.

Uno dei problemi comuni che riscontro nella pratica è quello di voler fare qualcosa, non che sia in sè sbagliato, anzi ben venga la buona volontà e l'impegno,  attenti però all'ostinazione.

La ricerca efferata di qualcosa non necessariamente porta a qualcosa, la ricerca efferata di qualcosa ci concentra  però sicuramente nella ricerca di una determinata cosa.
Nel caso peggiore non siamo riusciti a trovare ciò che stiamo cercando, nel caso migliore invece siamo arrivati alla nostra soluzione (ma in realtà avevamo già scelto dal primo momento cosa avremmo trovato e soprattutto che strada percorrere per trovarlo).



Occhio però che le mie parole non vengano fraintese, io non sto dicendo non metterci tutto l'impegno possibile nella pratica, sto solo dicendo di non costringervi necessariamente a mettere in pratica la soluzione che avevamo già deciso dal primo momento.


Proviamo a tornare indietro di tanti anni, quando da bambini giocavamo con le forme geometriche ad incastro.




Semplicemente quello che suggerisco di fare e non provare a fare entrare il quadrato nel posto riservato al cerchio, ovvio che a furia di botte, il quadrato smusserà i suoi angoli e probabilmente entrerà, ma abbiamo commesso i seguenti errori

1)Eravamo già convinti prima di cominciare a giocare che il quadrato doveva andare nel posto riservato al   
   cerchio
2)Abbiamo cambiato l'esistenza del quadrato (un quadrato smussato di certo non è un quadrato)
3)Abbiamo anche rotto il gioco, e quindi come ogni bambino che si rispetti dovremmo almeno piangere :)




L’approccio ideale dovrebbe essere quanto più tranquillo e neutrale possibile (nessuno mi dirà niente se sto tutto il giorno a guardare il mio gioco senza fare niente), poi,  se e quando avrò deciso di giocare con le forme, comincerò a prendere confidenza che gli oggetti che tocco e mi chiederò perchè le forme sono tali e come possono correlarsi al piano di lavoro.


In sintesi bisogna sapersi correlare continuamente a tutte le variabili in gioco.

Siamo noi a fare la tecnica, non è la tecnica che viene fatta da noi.

Non ostiniamoci a trovare per forza LA soluzione, cerchiamo di vedere le soluzioni.



L'ostinazione è la parente povera della volontà” (Malcolm de Chazal)

lunedì 20 febbraio 2012

D'amore di Aikido e di altre sciocchezze

Ovvero Riflessioni di una persona qualunque



Sono tante le volte in cui mi sono fermato a pensare, a farmi domande, a cercare risposte, a non trovare risposte (potrei andare avanti per molto...)



Ad un certo punto mi sono chiesto "Ma perchè non condividere alcuni di questi pensieri!?".
Magari quello che per me potrebbe essere inutile, si potrebbe rivelare importante per qualcun'altro o viceversa.


La condivisione è una delle cose più gratificanti di questo mondo.



Sempre se si è capaci di sapersi mettere in discussione, altrimenti diventa imposizione.


Quindi questo è lo spirito con cui nasce questo blog, il titolo del post sta ad indicare il fatto che ciò che penso ha molta attinenza con l'aikido (arte che mi segue e perseguita ormai da una vita) e l'amore, che credo sia alla base di tutto ciò che facciamo (ritengo che l'uomo difficilmente faccia ciò che non gli piace) ed ovviamente uniamo all'aikido e all'amore tante altre sciocchezze che mi vengono in mente, ed il gioco è fatto.


A questo punto che dire:
Per tutti quelli interessati, salite a bordo e vediamo cosa ne esce fuori.